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MIGRAZIONE DEL SITO WEB E SEO: BEST PRACTICE

Quando si valuta la migrazione del proprio sito web è fondamentale tenere la SEO in considerazione fin dal principio, in modo da evitare di trovarsi a correggere gli errori una volta completata l’operazione, con un impatto negativo sui costi e anche sul carico di lavoro che era stato preventivato.


Vediamo innanzitutto quali sono le ragioni principali che possono spingere alla scelta di migrare un sito:


•    Modifica del dominio,
•    Redesign del sito,
•    Cambio del CMS,
•    Cambio dell’hosting provider,
•    Fusione o acquisizione aziendale

I PRINCIPALI STEP DELLA MIGRAZIONE DI UN SITO


Le fasi da considerare per assicurarsi un processo fluido e lineare sono essenzialmente cinque:


1) PIANIFICAZIONE – è sicuramente la parte più rilevante dell’intero processo. Occorre considerare da subito ogni aspetto, dai metadati alla formattazione degli URL, definire l’obiettivo di questa attività e stabilire come misurare il successo della migrazione. Durante questa fase, è anche bene chiedersi se sono presenti problemi di varia natura nel sito attuale, capire se si vogliono trasferire tutte le pagine o se alcune che hanno perso valore possono essere lasciate indietro, naturalmente con il redirect del loro URL verso i nuovi contenuti! 


Vanno raccolti i dati correnti per creare un benchmark utile per poter effettuare una comparazione efficace post-lancio. Tra questi dati possiamo citare: 


o    Sessioni organiche
o    Conversioni
o    Revenue
o    Posizionamento delle keyword
o    Pagine più performanti

              
2) SVILUPPO – Una volta raggiunta questa seconda fase, è fondamentale assicurarsi che il team di sviluppo del sito abbia una relazione solida con il team che si occupa della SEO in modo che tutti siano perfettamente allineati sull’attività da svolgere. Una delle parti più importanti dello sviluppo consiste nell’assicurarsi di mappare correttamente gli URL dal momento che ogni URL del vecchio sito deve averne uno nuovo (sì, anche le pagine che non vengono riproposte). Può non trattarsi di una replica diretta della medesima pagina, ciò che conta è che ogni redirect verso il nuovo sito porti a URL più rilevanti per trasferire la forza già acquisita alle pagine giuste. 


Come puoi mantenere salda l’autorità che ti eri già costruito quando effettui il passaggio al tuo nuovo sito? Questo problema viene affrontato assicurandosi che la forza dei backlink sia indirizzata verso il nuovo sito. Verifica i backlink, distinguendo i link "buoni" e quelli "cattivi", utilizza quindi i link "buoni" per cambiare il target verso i nuovi URL. Se ti rivolgi a più Paesi, dovrai intervenire anche sul targeting internazionale: correggi le configurazioni hreflang per ridurre al minimo i problemi di contenuto duplicato.

3) TESTING – È importante evitare di arrivare al momento del lancio del sito con errori o problemi vari, perciò devi sempre fare dei test preventivi! Assicurati di disporre del tempo necessario per eventuali modifiche e riverifiche, così da riuscire a essere pronto quando il sito dovrà andare live. Quando riscontri delle problematiche, dai priorità alla risoluzione di quelle che potrebbero bloccarti. 

4) LANCIO – Devi sapere esattamente cosa fare nel giorno del lancio del sito in modo che tutto proceda senza imprevisti.

Ecco 4 azioni SEO che raccomandiamo di compiere in questa giornata: 


1.    controllo txt – un crawler saprà come seguire il tuo file robots.txt?
2.    controllo dei redirect 301– i vecchi URL sono indirizzati alle nuove pagine più rilevanti?
3.    notifica del cambio di indirizzo a Google – hai usato Search Console per far sapere a Google dove trovarti? 
4.    Invio della sitemap XML a GSC.

5) POST-LANCIO – La cosa più importante da fare post- lancio è verificare (di nuovo) di non aver mandato online il sito con degli errori!


1.    Controlla i broken link e verifica se i tuoi link di reindirizzamento funzionano. Se non è così, sistemali subito. 
2.    Hai lanciato il sito senza metadati o le pagine chiave sono prive di tag di intestazione?
3.    Il tuo sito web si carica correttamente o è lento?
4.    Assicurarti di non aver dimenticato nessuna pagina. 


Questi problemi potrebbero avere gravi conseguenze in termini di performance del sito, per cui prima riesci a individuarli meglio è. 
Altra cosa da verificare è l’audit della tua sitemap XML. Il crawling deve essere il più semplice possibile altrimenti Google, e gli altri motori di ricerca, semplicemente non capiranno dove trovare il tuo contenuto. Questo è anche il momento per reclamare la tua autorità! Utilizza i backlink identificati nel corso tua verifica dei backlink e assicurarti che i link "buoni" puntino al nuovo sito web.


COME SAPERE SE LA MIGRAZIONE È STATA UN SUCCESSO?


Durante la pianificazione, dovresti aver creato come suggerito un benchmark per aiutarti in questa fase con la comparazione. L’indicizzazione del nuovo sito non è sempre immediata, ma è comunque importante monitorare le performance subito dopo il lancio per notare ogni variazione e definire le possibili azioni utili per apportare dei miglioramenti.  Tieni traccia delle metriche chiave e individua quali keyword stanno portando maggiore traffico al tuo nuovo sito. Ciò permette di venire a capo dei problemi al più presto, in modo da risolverli prima che si aggravino. 


Assicurati anche di aver pensato alla user experience e al mantenimento del tuo conversion rate preservando gli URL che convertivano, facendo dei test sugli utenti durante il processo di progettazione del sito e mantenendo un occhio sulle metriche di page experience come la velocità e altri parametri fondamentali per il web. 


L'allineamento con la paid search durante il lancio è fondamentale per ottenere i migliori risultati, consentendo di sprecare meno denaro per il targeting o il branding non pertinenti. Utilizzare sia la ricerca a pagamento che quella organica significa avere la massima copertura di parole chiave: utilizza la ricerca a pagamento per colmare eventuali lacune individuate nelle prestazioni delle parole chiave organiche.

 

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