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COSA SONO LE INDAGINI CAWI

 

In un articolo precedente abbiamo spiegato cosa siano le indagini CATI, differenti dalle CAWI, dal nome simile, ma sostanzialmente differenti.

 

Acronimo per Computer Assisted Web Interviewing, le indagini CAWI consistono nella raccolta di dati tramite il web. L’intervistato risponde autonomamente a una serie di domande attraverso il suo pc, tablet o smartphone. I costi contenuti fanno del CAWI un metodo estremamente vantaggioso, ma non è sempre la scelta migliore. Andiamo a scoprire insieme perché.

Come funzionano?

Gli intervistati accedono al questionario tramite un link che può essere pubblicato su un sito dedicato oppure essere inviato via e-mail. Visualizzeranno un breve testo di introduzione all’indagine e di seguito procederanno a rispondere alle domande. Fondamentale è che l’interfaccia sia il più semplice possibile e che le domande siano estremamente chiare. Le indagini possono essere in forma anonima o utilizzare un link univoco, ovvero un link diverso per ogni partecipante. In questo caso, il software in uso sarà poi in grado di linkare i profili degli intervistati con i questionari completati. Tenerne traccia è importante per poter effettuare azioni di massa sul database, per esempio inviare un reminder a chi non ha ancora compilato il questionario. L’uso di link univoci si rivela utile anche per creare questionari con limiti massimi basati su dati già noti. Ad esempio, qualora volessimo completare 1.000 interviste, metà uomini e metà donne, una volta raggiunto il tetto il tool bloccherà le interviste non necessarie (over quota). Se noi conosciamo il sesso in anticipo, il software può fermare l’attività in automatico. In tempo reale, al raggiungimento delle 500 interviste per categoria, gli intervistati ancora in lista verranno esclusi dalla partecipazione.

 

Se si sceglie la forma anonima, invece, non ci sarà alcuna connessione tra l’intervistato e le sue risposte. Tutti i contatti utilizzeranno lo stesso link per effettuare l’accesso e per questo motivo il link potrà essere pubblicato su un sito, sui social media oppure di nuovo inviato via e-mail. Bisogna ricordarsi che la forma anonima non consente di evitare che la stessa persona risponda più volte al medesimo questionario, andando così a falsare i risultati finali.

 

Come avviene la distribuzione?

  1. E-mail: puoi recapitare gli inviti a una lista di rispondenti tramite il loro indirizzo e-mail. Un software che integri l’invio automatico ti fornirà anche informazioni sul tasso di apertura o sulle persone che non hanno ricevuto l’invito per errori nell’indirizzo o per casella di posta piena oppure ti consentirà di impostare l’invio di reminder a tutti coloro che hanno ricevuto, ma non ancora risposto.

 

  1. Link pubblico: puoi condividerlo su qualsiasi sito web o canale social. Si tratta del metodo più utilizzato per le interviste anonime.

 

  1. Panel: si fa riferimento ad un gruppo di intervistatori designati che possono essere chiamati in causa periodicamente per ricerche di mercato. Di solito si parla di panel quando questo comprende un campione significativo di una specifica categoria. Si tratta in genere di persone che si rendono disponibili in cambio di un compenso o di premi. Un’azienda può creare il suo panel coinvolgendo i propri clienti per definire future strategie di marketing, ricevere feedback o testare un nuovo prodotto. Le indagini basate sui panel si integrano perfettamente al metodo CAWI perché possono far aumentare in maniera considerevole il tasso di risposta. Qualsiasi sistema CAWI è ora in grado di interagire con i panel, ma occorre tenere a mente che solo alcuni di questi sistemi rendono davvero la procedura semplice consentendoti di settare il tutto in pochi click. Recenti statistiche confermano che un’elevata percentuale dei rispondenti tramite web acceda da smartphone. Diventa quindi necessario che il tuo software per le indagini abbia anche template mobile friendly.

 

Principali vantaggi del metodo CAWI

  • Costi bassi: si limitano al costo del software e del tool per l’invio delle e-mail. In commercio puoi trovare diversi software con differenti politiche di costo. Da quelli più economici con una piccola fee mensile oppure versioni gratuite per i professionisti con prezzo a intervista.

Se proponi questionari brevi e semplice potrai affidarti ad una soluzione low cost, magari da abbinare a tool per l’invio automatico di e-mail, come Mailchimp.

Se, invece, i tuoi questionari sono di media/elevata complessità dovrai acquistare un software professionale valutando varie caratteristiche tecniche per il setup, i costi ad intervista, il tool integrato per l’invio di e-mail etc. IdSurvey, ad esempio, propone soluzioni scalabili senza costi di attivazione o mantenimento, per cui si rivela perfetto sia per utilizzatori sporadici che per professionisti che gestiscono migliaia di interviste ogni anno.

  • Breve durata: i dati possono essere raccolti molto velocemente. L’utente è in genere portato a cliccare sul link immediatamente dopo la ricezione dell’e-mail e quindi a rispondere subito al questionario.

 

  • Possibilità di proporre domande interattive o multimediali

 

Principali svantaggi del metodo CAWI

Non essendo prevista la figura dell’intervistatore che svolge il ruolo di intermediario e di supporto, come avviene in altre metodologie di indagine, possono sorgere problematiche come quelle sottoelencate.

 

  • Non adatto per interviste lunghe e complesse: l’utente potrebbe essere tentato dall’abbandonare il sondaggio prima della fine se si rivela troppo dispendioso in termini di tempo.
  • Risposte non sempre accurate: risposte scelta a caso tra le opzioni o ricorso al “non so”, “non indico” etc., spesso date di fretta sempre a causa dell’eccessiva lunghezza del questionario.
  • Nessuna possibilità di fornire un feedback su eventuali errori nella creazione dell’indagine
  • Tasso di risposta basso: dipende dalla qualità degli indirizzi e-mail che hai a disposizione, ma in genere si attesta tra il 2 e il 5% degli inviti recapitati. Aumenta in caso di indagini sottoposte a rispondenti cui viene offerto un compenso.

In sostanza, la metodologia CAWI per poter risultare efficace, dev’essere condotta con precisione e nel rispetto di determinate regole, come la formulazione di domande semplici e in numero non eccessivo. Questi parametri possono essere anche valutati ad indagine ancora in corso analizzando, ad esempio, i tempi di completamento del questionario, il numero dei questionari abbandonati rispetto a quelli completati, se vengono fornite molte risposte poco coerenti e così via. Solo in questo modo si avranno ottimi risultati a basso costo.

 

Per approfondire:

 

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